Proposta di protocollo valutativo per l’analisi delle dichiarazioni dei soggetti sottoposti a intervista, sommarie informazioni e interrogatorio

Proposta di protocollo valutativo per l’analisi delle dichiarazioni dei soggetti sottoposti a intervista, sommarie informazioni e interrogatorio

Forniamo una proposta di protocollo valutativo per l’analisi delle dichiarazioni dei soggetti sottoposti a intervista / sommarie informazioni / interrogatorio, elaborato sulla base delle ricerche effettuate da Mangiameli, Mangione e Mastronardi. Il nascente protocollo è strutturato su un Cluster di Red Flags, un insieme di indizi verbali e non verbali definiti a partire dagli approfondimenti bibliografici, dal lavoro sul campo e da diverse metodologie di analisi specialistiche, tra cui il Facial Action Coding System (FACS). Il cluster utilizzato è costituito da due tabelle, la prima riguarda i Red Flags di tipo verbale e paraverbale mentre la seconda riporta quelli di tipo non verbale.
Entrando nel merito del protocollo possiamo suddividerlo in sette fasi fondamentali:

  • la Fase 1 prevede l’individuazione degli indizi sulla scena criminis con opportuni rilievi e repertamenti. Sulla scorta delle evidenze e delle connessioni riscontrate, anche sulla base di una prima ricostruzione contestuale effettuata, si elabora una rosa di soggetti da sottoporre ad assunzione di sommarie informazioni e/o interrogatorio.
  • nella Fase 2 si definisce il canovaccio per l’interrogatorio o per l’assunzione delle sommarie informazioni, strutturato sulla base delle tematiche e degli specifici elementi riscontrati durante la fase 1. Si prepara la sala a esso deputata, con due postazioni fisse demandate alla videoregistrazione (prima inquadratura con figura intera e seconda in primo piano). Le due inquadrature sono funzionali all’applicazione efficace di metodologie di analisi della fenomenologia facciale e fisica delle emozioni, come appunto il FACS e il BCS.
  • nella Fase 3 inizia il joining (creazione di un rapporto con l’interlocutore) e si definisce la baseline (verbale e non verbale) in condizioni normali, di stress, di piacere/eccitamento, fondamentale per effettuare la giusta valutazione degli elementi successivamente identificati.
  • la Fase 4 prevede l’inizio della prima sessione di assunzione delle sommarie informazioni o di interrogatorio. Entro 10 secondi da ciascuna stimolazione verbale deve essere evidenziata la presenza di almeno un Red Flag per individuare le tematiche meritevoli di immediato approfondimento, il tutto ponendo allo stesso tempo un accento particolare sui rapporti intercorsi con l’eventuale vittima (se presente). Si continua quindi e si conclude utilizzando lo stesso modus procedendi.
  • nella Fase 5 valutiamo la videoregistrazione ed elaboriamo una nuova strategia per la gestione delle sommarie informazioni/interrogatorio basata sugli argomenti dai quali sono emersi almeno 3 Red Flags, la cui sommatoria può costituire un indizio criminalistico. Vi è poi l’inserimento di ogni azione/comportamento che il soggetto ha dichiarato di aver posto in essere durante l’intero intervallo di tempo dell’evento in oggetto in uno dei tre sottoinsiemi: before (prima dell’evento); during (durante o immediatamente a ridosso dell’evento); after (dopo l’evento).  Si osserva quindi se l’ambito contestuale “during” è vuoto o poco denso di dettagli descrittivi rispetto agli insiemi “after e before”; in tal caso si considera la situazione riscontrata come un ulteriore dato negativo e si adegua la strategia precedentemente costituita. (infatti secondo l’agente FBI Patrick Kelly quando si cerca di celare elementi significativi ai fini delle indagini, l’indagato tenderà a fornire un numero superiore di dati relativi ai momenti precedenti o successivi all’evento, riducendo invece i particolari potenzialmente rischiosi e più vicini cronologicamente al fatto criminoso).
  • nella Fase 6 vi è l’inizio di una seconda sessione di assunzione di sommarie informazioni o interrogatorio e il riscontro dell’eventuale presenza/assenza di ulteriori Red Flags coerenti con quelli analizzati in precedenza, che possano confermare o smentire le prime ipotesi degli inquirenti riguardanti cause e responsabilità del delitto.
  • Infine la Fase 7 prevede la valutazione della seconda videoregistrazione e, sulla base delle evidenze riscontrate, la definizione di un’ipotesi criminodinamica finale e di una strategia di intervento.

Ricordiamo che lo studio dei clues verbali e non verbali insieme all’attuazione di protocolli come quello mostrato in precedenza possono essere una risorsa utile per strutturare tecniche di intervista/sommarie informazioni/interrogatorio e definire ipotesi criminodinamiche, esclusivamente nell’ambito delle indagini preliminari. Si esclude, quindi, l’utilizzo degli indizi rilevati attraverso la valutazione criminalistica della Comunicazione Non Verbale (CNV) al fine della creazione di prove in dibattimento.

 

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