Disturbo Depressivo Maggiore

Disturbo Depressivo Maggiore

Secondo i dati ISTAT, nel 2015 in Italia oltre 2,8 milioni di persone, pari al 5,4% di individui di 15 anni e più, hanno riferito di aver sofferto di depressione nell’ultimo anno.

Molte volte le esperienze depressive riportate possono non aver avuto durata, intensità e sintomatologia tali da giustificare una diagnosi clinica di Disturbo Depressivo Maggiore.

Lo scrittore William Styron scriveva in merito alla sua depressione: “Come chiunque altro, avevo sempre avuto momenti in cui mi sentivo profondamente depresso, ma questa volta si trattava di un’esperienza completamente nuova: una disperante, stagnante paralisi dello spirito, al di là di qualunque sensazione avessi mai provato o anche solo immaginato che si potesse provare”.

Nel DSM-5 la diagnosi di Disturbo Depressivo Maggiore richiede la presenza contemporanea di cinque o più sintomi tra quelli indicati nell’elenco successivamente presentato, per un periodo di almeno 2 settimane, i quali determinano un cambiamento rispetto al livello di funzionamento precedente della persona. Tra questi sintomi uno deve essere obbligatoriamente umore depresso o perdita di interesse e piacere.

  • Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni;
  • Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte o quasi tutte le attività;
  • Significativa perdita o aumento di peso;
  • Insonnia o ipersonnia;
  • Agitazione o rallentamento psicomotorio;
  • Mancanza di energia;
  • Autosvalutazione o senso di colpa eccessivo o inappropriato;
  • Difficoltà di concentrazione o indecisione;
  • Ricorrenti pensieri di morte, ricorrente ideazione suicidaria senza piano specifico oppure un tentativo di suicidio o un piano specifico per commettere suicidio.

Nell’ambito di tale disturbo, i sintomi rappresentati causano disagio o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti della vita della persona e ciascun episodio depressivo non è causato dagli effetti fisiologici di specifiche sostanze o da altre condizioni mediche.

Il Disturbo Depressivo Maggiore può configurarsi come un disturbo episodico (Kring, Johnson, Davison, Neale, 2017) perché i sintomi possono tendere a essere presenti per un intervallo di tempo (anche molto lungo in termini di mesi, se non trattati) per poi scomparire, tornando però successivamente in maniera ricorrente. Circa i due terzi delle persone che hanno vissuto un episodio depressivo maggiore ne soffrono almeno un altro durante la propria vita (Solomon, Keller, Leon et al.,2000), con un numero medio di episodi esperiti da ciascun soggetto pari a quattro (Judd, 1997) e un aumento di probabilità di recidiva del 16% dopo ogni episodio (Solomon et al., 2000).

Attenzione! Questo articolo non può e non deve in alcun modo sostituirsi al lavoro di uno psicologo, a cui si rimanda per ottenere una valutazione psicodiagnostica.

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